Si è concluso poco fa il Consiglio Comunale del Comune di Fiumicino al quale era stato invitato a partecipare il Presidente di Anci Lazio, Riccardo Varone.
L’invito, rivolto al presidente direttamente dal Sindaco Esterino Montino, è arrivato per discutere sul tema del Recovery Plan e aprire quindi una discussione sulle proposte di opportunità e sviluppo per il territorio di Fiumicino.
Insieme al Presidente Varone, presenti anche l’assessore regionale Mauro Alessandri, la consigliera regionale Michela Califano e il Senatore William De Vecchis.
“Mi fa estremamente piacere essere qui – commenta Riccardo Varone – per discutere insieme di un argomento di massima attualità e di grande valenza per i comuni e le comunità locali, cui Anci Lazio deve prestare la massima attenzione, e rispetto al quale stiamo svolgendo un’opera di sensibilizzazione della Regione e di attenzione verso la Presidenza nazionale Anci”
Una giornata di ascolto per Anci Lazio, così l’ha definita Varone, che ha voluto anche sottolineare come la continua collaborazione fra gli enti comunali e l’associazione sia alla base di un importante percorso di partecipazione volto all’apertura di nuove opportunità per tutti i Comuni del Lazio.
“Anci Lazio – continua Varone – punta a raccogliere indicazioni e suggerimenti, ma anche bisogni e necessità dei territori, sui quali modulare la propria iniziativa nei confronti della Regione e verso Anci nazionale, l’obiettivo è quello di riempire il bagaglio di riflessioni e di proposte che Anci Lazio ha elaborato e sta elaborando con lo scopo di rappresentare nel dibattito complessivo la capacità operativa dei Comuni.
Abbiamo iniziato da tempo un percorso di cooperazione con la Regione Lazio che, appena qualche mese fa, ci ha visto presenti nell’ambito della definizione delle linee di azione regionali in relazione alla programmazione 21/27 e al piano di ripresa e di resilienza”
Non sono mancati i rimandi al digital divide, per i quali Varone ha ricordato come l’urgenza sia quella di capire come i Comuni possono intervenire all’interno di questo quadro di programmazione per avviare concreti interventi di contrasto al digital divide così da rispondere in maniera immediata alle urgenze quotidiane riguardanti i servizi erogabili solo digitalmente.
“Il digital divide non è solo un tema di reti o hardware, ma è un tema di competenze. Per queste ragioni è indispensabile attivare da subito un digital plan, che attraverso webinar, azioni di trasferimento tecnologico, il sostegno al riuso e l’acquisizione di infrastrutture collettive, aiuti nei prossimi mesi i Comuni, soprattutto piccoli, a sopperire a carenze organizzative e di skills a volte facilmente accessibili, ma che spesso bloccano le attività amministrative”.
Un passaggio anche sul New Green Deal:
“Bisogna – ha spiegato Varone – farsi portatori di innovazioni normative in grado di favorire meccanismi che premino non solo un green public procurement, ma costituiscano un vero e proprio modello innovativo di business nel settore dei servizi che imponga l’incontro tra domanda ed offerta basato sui criteri e standard obbligati a generare innovazione nei processi e nei prodotti, sia lato domanda che offerta. Non si tratta solo di comprare verde, ma di cambiare ciò che si usa e quindi ciò che si compra. Rispetto agli acquisti ed alla programmazione nella Pubblica Amministrazione Locale questo rappresenta un totale cambio di paradigma: è per queste ragioni che, senza una misura regionale da inserire nei Programmi Operativi Regionali, non si creerà quel circolo virtuoso tra innovatori ed acquirenti, tra ricerca e procurement, come invece sostiene la commissione”.
Il Presidente Varone, ha anche descritto le prospettive future della regione, per cui Anci Lazio ha scelto di adottare un nuovo lessico, che identifica, attraverso alcune parole chiave, i temi più rilevanti:
1) digital transformation;
2) new green deal per i comuni;
3) agricoltura e sviluppo rurale;
4) turismo;
5) mobilità sostenibile;
6) inclusione e coesione sociale;
7) nuovi modelli di finanza per gli enti locali;
8) semplificazione.
A conclusione del suo intervento un accenno anche alla semplificazione amministrativa, per la quale, ha spiegato “si ripropone in maniera decisiva la questione della digitalizzazione della p.a.: la semplificazione deve imboccare la strada della standardizzazione dei processi e dell’iter delle pratiche, deve far dialogare digitalmente le varie amministrazioni e i vari livelli autorizzatori e di controllo, con l’intento principale di far girare le pratiche, non le persone, di abbreviare i percorsi di trasferimento di atti e documenti, di eliminare le duplicazioni”.