Dopo 40 anni dall’ultima legge in materia, la Regione Lazio è la prima in Italia ad attuare il Decreto Legislativo 65/2017 che innova e rivoluziona i servizi educativi 0-6 anni.
La legge regionale, che vede come prima firmataria la Presidente della IX Commissione consiliare Eleonora Mattia, ha visto il contributo di ANCI Lazio.
“Ci troviamo di fronte – spiega Riccardo Varone, Presidente di ANCI Lazio – a una rivoluzione vera e propria, un cambiamento importantissimo che si attendeva da anni e che proprio grazie all’impegno di Eleonora Mattia si è potuto realizzare.
Sono felicissimo, come Presidente e rappresentante di ANCI Lazio, di aver dato il nostro contributo a questa svolta storica, la stretta collaborazione che da tempo stiamo portando avanti con la Regione ci ha permesso di far valere le istanze portate dalle realtà locali; il Lazio è la prima regione d’Italia ad aver attuato il Decreto Legislativo 65/2017 e questo è stato possibile grazie al lavoro di squadra.
La mission di ANCI Lazio – conclude Varone – è quella di dare alle amministrazioni locali e ai cittadini servizi sempre più inclusivi e vicini alle esigenze di tutti, andiamo avanti così“.
L’intento di questa nuova norma è quello di contrastare i fenomeni della dispersione scolastica e della povertà educativa, garantendo pari condizioni di accesso e partecipazione ai servizi educativi per le
bambine e bambini, senza distinzione alcuna di genere, sesso, etnia, età, disabilità e orientamento religioso delle famiglie, garantendo pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco.
Eleonora Mattia ha affidato la sua soddisfazione per un traguardo così importante raggiunto ad un post su facebook
“Si attua finalmente il passaggio da servizio sociale a domanda individuale a servizio di educazione e istruzione a offerta universale, si garantisce la continuità educativa, anche attraverso la costituzione di poli per l’infanzia, con un’offerta qualificata e all’avanguardia e individuando una serie di servizi educativi per l’infanzia, diversificati e adattabili alle esigenze di ciascuna famiglia e/o territorio, anche dando copertura legislativa a esperienze già avviate de facto. Oltre ad innovare la disciplina dei servizi già esistenti, infatti, regolamentiamo servizi innovativi come i nidi domestici, i servizi educativi sui luoghi di lavoro o le sperimentazioni in orario notturno e all’aperto. Importante il focus sull’outdoor education e l’eco-sostenibilità, dall’edilizia scolastica al materiale didattico.
Centrali le famiglie e i comuni, il tutto in un’idea sistemica di città e comunità educante in ogni suo aspetto. Un nuovo rapporto tra spazi urbani, scolastici, culturali e aree verdi. Un forte supporto alle famiglie, tramite il sostegno economico, ma anche l’incentivo a ripensare concretamente il welfare in senso paritario e sostenibile, per conciliare tempi delle città, delle famiglie e dei bambini e delle bambine.“