A seguito delle istanze ricevute dai comuni, Anci Lazio ha richiesto un chiarimento alla Regione Lazio in merito all’ordinanza relativa alle modalità di conferimento dei rifiuti prodotti nelle abitazioni dei soggetti positivi al Covid-19.
L’ordinanza cui si fa riferimento è la Z00015 del 25/03/2020 “Ulteriori misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ordinanza ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs. 152/2006. Disposizioni in materia di raccolta e gestione di rifiuti urbani”.
“Abbiamo richiesto un chiarimento alla Regione Lazio – spiega Riccardo Varone, Presidente Anci Lazio – per meglio far comprendere ad amministratori e cittadini come gestire l’emergenza pandemica sotto l’aspetto relativo ai rifiuti urbani; è ormai abbastanza risaputo che i rifiuti prodotti all’interno delle abitazioni dove si trovano soggetti positivi vengono trattati in maniera differente rispetto a quelli normali. La Regione Lazio, il vicepresidente Daniele Leodori, l’assessore al Ciclo dei Rifiuti, Massimiliano Valeriani e gli uffici della direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria, che ringrazio a nome di tutta Anci Lazio e dei comuni che la nostra Associazione rappresenta, ha prontamente risposto con quella che è una nota decisamente chiarificatrice
Siamo estremamente soddisfatti – conclude Varone – perché ancora una volta l’ottimo rapporto con la Regione Lazio e il continuo scambio comunicativo, ci ha permesso di fornire un servizio importante ai Comuni associati; la missione di Anci Lazio è questa e siamo felici di compierla nel miglior modo possibile”.
“Occorre dapprima chiarire – recita la nota della Regione – che i rifiuti urbani indifferenziati dalle abitazioni dove si trovano persone positive NON sono equivalenti a quelli che si possono generare in una struttura sanitaria, sono infatti classificati con il codice 200301.
Nelle abitazioni suddette – continua la nota – deve essere interrotta la raccolta differenziata, tutti i rifiuti dovranno essere conferiti insieme utilizzando due o più sacchetti uno dentro l’altro (in dipendenza della loro resistenza meccanica).
I Comuni – si conclude – hanno facoltà nel proprio territorio, di attivare un circuito di raccolta con giro dedicato ai rifiuti indifferenziati proveniente da abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi, ovvero di conferire gli stessi secondo le procedure in vigore sul territorio e gestiti secondo le consuete modalità di trattamento, applicando le necessarie precauzioni finalizzate ad evitare la manipolazione diretta da parte degli operatori”.