Dalla consigliera nazionale Lubiana Restaini, riceviamo e pubblichiamo
“Apprezziamo lo sforzo del governo, una iniezione di 3 miliardi di euro, una cura per le città. Ma queste risorse rischiano di essere comunque insufficienti rispetto al calo delle entrate che noi sindaci stimiamo in circa 5 miliardi di euro. Pur, quindi, riconoscendo un significativo sforzo, abbiamo chiesto e ottenuto un tavolo di monitoraggio per tenere sotto controllo le perdite dei Comuni che dipenderanno dai tempi del lockdown”.
Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine del vertice con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, al quale ha partecipato anche l’Upi, con il suo presidente Michele de Pascale.
Le parole del Presidente Decaro rappresentano di sicuro “il grido di aiuto” verso il Governo di tutti i Comuni italiani che stanno vivendo un momento unico di grande difficoltà finanziaria e di allerta socio-economica mai vista fin d‘ora, ma per la sottoscritta costituiscono anche un monito per tutte le Pubbliche Amministrazioni Locali a lavorare con senso di responsabilità, competenza e raziocinio nell’attivazione di tutte le procedure al momento possibili per fronteggiare l’emergenza in maniera fattiva.
I “Bilanci comunali” , proprio per quanto asserito dal Presidente ANCI Antonio Decaro, sono interamente da rivedere (se già approvati dal Consiglio Comunale) oppure da redigere “ex-novo” alla luce della drastica riduzione delle “entrate” legate alla corretta applicazione della fiscalità locale (IMU, Ta.Ri. in primis) se di prossima approvazione (NDR: la scadenza per la presentazione dei bilanci di previsione è stata prorogata al 31 luglio p.v.).
Sarebbe irresponsabile approvare alla data odierna “Bilanci” che prevedano al Titolo “primo” (Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa) gli stessi importi di gettito registrati negli anni passati per IMU, Ta.Ri. e tributi minori, azione che potrebbe anche prefigurare “gravi irregolarità” da inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità da parte degli amministratori pubblici.
L’azione politica, ora più che mai, non può avere caratteristica di approssimazione per il solo “consenso politico” o per il solo “apparire” agli occhi dei cittadini ma deve essere supportata il più possibile da dati oggettivi che possono fotografare la situazione del momento per le opportune decisioni da prendere.
Purtroppo l’emergenza “Covid-19” sta facendo emergere drammaticamente le “debolezze” dei “Bilanci” di molti Comuni italiani, l’improvvisazione di una classe politica inadeguata e la scarsa organizzazione interna della macchina amministrativa non sempre all’altezza dello svolgimento delle proprie funzioni.
I problemi sociali ed economici legati all’emergenza sono oggettivamente pesanti sia a livello nazionale che internazionale per tutti noi, ma saranno ancor più pesanti per quei cittadini e imprese che “risiedono” in un territorio comunale non propriamente gestito al meglio dalla classe politica. L’emergenza Covid-19 non deve e non può essere la “coperta” e “la scusa” di molti Amministratori Pubblici per nascondere un’incompetenza amministrativa certa. Non possiamo pensare NOI TUTTI di gestire l’emergenza facendo riferimento solo a “frasi fatte” (andrà tutto bene, ritorneremo a vivere, ci salveremo), oppure recependo i soli DPCM emessi, in attesa del SOLO soccorso economico del Governo centrale. Abbiamo tempo ridotto per affrontare la situazione in un’ottica “manageriale” e non approssimativa , per essere concretamente il più possibile vicino alle necessità dei cittadini e delle attività economiche.
La maggior parte delle P.A.L. (Comuni) non può contare su una macchina amministrativa che ha la capacità di “progettare” una qualsiasi soluzione, lacuna generata per mancanza di professionalità, per evidenti mancanze di risorse economiche e per evidenti mancanze di linee politiche.
Per sopperire alla mancanza sopra evidenziata, un aiuto concreto ai Comuni potrebbe venire dal mondo imprenditoriale di aziende ad “alto valore tecnologico” che da sempre supportano la Pubblica Amministrazione in progetti complessi di gestione banche dati. “Oggi è necessario leggere in un’ottica “emergenziale” i dati territoriali socio-economici di un Comune, saperli mettere in relazione anche con l’utilizzo di “intelligenza artificiale” , poter fornire la giusta tecnologia per consultarli e le giuste procedure per aggiornarli” , lo sostiene un esperto di gestione manageriale dei servizi pubblici locali , l’architetto romano Giancarlo Asilo – raggiunto in video conferenza – che in queste ore sta coordinando un pool di tre aziende di Roma, Torino e Milano (oltre 400 Comuni gestiti, tra i quali Torino, Civitavecchia, Taranto ecc) per mettere a disposizione “gratuitamente” di alcuni Comuni il servizio/supporto/soluzione ideato e progettato.
Il mio ruolo di consigliere nazionale di ANCI mi impone di non arrendermi e di individuare soluzioni “concrete” a favore dei Comuni, soluzioni che possano anche essere messe a disposizione degli stessi senza gravare sui conti pubblici.
Questa fase di emergenza non può essere cavalcata per “vetrine elettorali” , per “facili guadagni” o per altre azioni di “sciacallaggio”, ma deve rappresentare l’occasione per scrivere una nuova pagina della gestione della Pubblica Amministrazione.