Dalla consigliera di ANCI Nazionale, riceviamo e pubblichiamo
“Dobbiamo prendere atto del fatto che lo “stato centrale” non potrà far fronte a tutte le esigenze del fabbisogno finanziario dei singoli Comuni italiani, per lo più aggravato dalle pesanti perdite della riscossione
dei tributi locali strettamente legato allo stato emergenziale Covid-19. E’ un concetto chiaro che è anche alla base delle dichiarazioni del vice-ministro all’Economia – dott.ssa Laura Castelli – che richiama i Comuni
all’esercizio della propria autonomia impositiva già introdotta dalla “Legge Bassanini” nel lontano 1997.
Ci troveremo di fronte a una situazione dove la Pubblica Amministrazione Locale darà risposte diverse per far fronte alle esigenze delle imprese e dei cittadini amministrati. Sarà oggettivamente una ripartenza delle attività economiche a “diverse velocità”, velocità strettamente correlate alla capacità politica di gestire la macchina amministrativa da parte dei Sindaci.
Le richieste economiche avanzate da ANCI verso il Governo oscillavano tra i 5 e gli 8 Miliardi di euro, molto probabilmente il Governo arriverà a mettere a disposizione dei Comuni la somma di 3 miliardi di euro per
ripianare parte delle perdite del gettito della fiscalità locale (IMU, TARI, TOSAP ecc).
Sicuramente questa posizione del Governo metterà in evidenza le disfunzioni organizzative e gestionali di molti Comuni italiani che ad oggi non hanno saputo gestire al meglio la pressione della fiscalità locale, il
livello della riscossione e il livello qualitativo dei servizi erogati verso i cittadini e le imprese.
E’ necessario poter trovare un giusto equilibrio tra le esigenze dei cittadini e delle imprese in difficoltà, dei Bilanci comunali e del Bilancio dello Stato.
Per garantire questo equilibrio un ruolo fondamentale lo avranno i Sindaci dei Comuni che come riferimento politico delle collettività amministrate si troveranno nello scomodo ruolo di “dare delle risposte” ai propri cittadini in difficoltà guardando con occhio attento il Bilancio dell’Ente.
Non è più il momento di proclami o presentare iniziative non risolutive ma è il momento di prendere decisioni e, soprattutto, considerando la scarsa capacità progettuale degli Enti, dare delle risposte concrete e operative per fronteggiare le necessità economiche dei cittadini in difficoltà e poter salvaguardare i bilanci pubblici.
Importante dal punto di vista economico e finanziario dei Bilanci anche la “sospensione” nella forma della “rinegoziazione della quota capitale dei mutui in scadenza nel 2020, sia mutui MEF che mutui CDP, visto che le eventuali economie risultanti sono a libero utilizzo ex art. 7, comma 2 del D.lgs n° 78 del 2015.
ANCI in questo momento deve essere protagonista di questo necessario cambiamento epocale della Pubblica Amministrazione, affiancando i Sindaci nell’individuazioni delle migliori soluzioni praticabili per essere vicino alle esigenze dei cittadini e nel contempo, operare una gestione manageriale dei servizi anche di riscossione.
Nei prossimi giorni mi farò promotrice, presso la segreteria nazionale di ANCI e verso il nostro presidente, dott. Antonio Decaro, della prossima organizzazione di un webinar “didattico/operativo” dove mi
piacerebbe mettere a disposizione dei Sindaci e degli addetti ai lavori che vorranno partecipare, l’esperienza di manager di aziende da sempre impegnati nella gestione dei servizi verso la Pubblica Amministrazione.