Il 5 settembre del 2010, il Sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, veniva assassinato nella sua città, probabilmente perché si era opposto a viso aperto alla criminalità organizzata attiva in quel territorio.
A dieci anni dalla sua scomparsa non ci sono ancora colpevoli e, dopo la richiesta da parte di ANCI Lazio dell’istituzione di una commissione d’inchiesta, se ne sono aggiunte anche altre arrivate da tutto il mondo politico e delle istituzioni.
“Non dobbiamo permettere che si spengano i riflettori su una vicenda gravissima che ha colpito al cuore tutte le istituzioni del nostro Paese; l’omicidio di un Sindaco impegnato nella lotta alla criminalità è un fatto che non può e non deve essere dimenticato.
Come Presidente di ANCI Lazio e come sindaco, voglio ricordare Angelo Vassallo a dieci anni dalla sua morte, una morte ancora senza colpevoli sulla quale deve essere fatta luce. Già in febbraio, insieme al vicepresidente Gianpaolo Nardi, abbiamo protocollato una lettera per richiedere al Governo l’istituzione di una commissione d’inchiesta Parlamentare, un atto non solo dovuto al sindaco Vassallo, ma a tutto quel territorio e a quei cittadini che da troppo tempo attendono chiarezza su quanto accaduto la notte di quel 5 settembre 2010. Speriamo che questo anniversario porti nuova visibilità mediatica e dia una spinta alle indagini.
Nonostante le ombre che ancora gravano sulla sua scomparsa, Angelo Vassallo è diventato il simbolo della legalità, della buona amministrazione e della tutela del territorio, un simbolo che, oggi e negli anni a venire, tutti i sindaci terranno come esempio e modello”.
Così, il Presidente di ANCI Lazio, Riccardo Varone.