Anci Lazio, rappresentata dal Presidente, Riccardo Varone, ha partecipato ieri a un incontro con le sigle Sindacali di categoria CISL SLP, CGIL SLC, UIL Poste, CONFSAL, FAILP E UGL COMUNICAZIONI.
L’argomento principale di discussione è stata l’ipotesi di una possibile ulteriore privatizzazione di Poste Italiane, con il rischio concreto di mettere a repentaglio uffici, sportelli e posti di lavoro attualmente garantiti sul territorio.
Varone ha espresso profonda preoccupazione per la situazione e la necessità di condividere tali preoccupazioni in merito alla paventata privatizzazione. Attualmente, il 64,29% della proprietà di Poste Italiane è in mano pubblica, ma il Governo ha avviato un processo di cessione della quota in capo al Tesoro. Questo potrebbe portare alla fine del controllo pubblico su Poste Italiane, con gravi rischi per la coesione sociale e l’occupazione.
“Il Lazio conta 378 comuni – ha spiegato Varone –, di cui 254 abitati da meno di 5000 abitanti. Molti di questi comuni, soprattutto quelli con una densità abitativa inferiore a 200 abitanti/KMQ, già vedono recapitarsi la corrispondenza a giorni alterni. Un ulteriore pacchetto di privatizzazione porterebbe alla diminuzione degli uffici postali e al peggioramento del servizio, con effetti negativi soprattutto per le comunità più piccole.
Anci Lazio si impegna a monitorare attentamente la situazione e a collaborare con le istituzioni competenti e le organizzazioni sindacali per difendere i diritti dei cittadini e la qualità dei servizi pubblici, cercando soluzioni che salvaguardino il sistema postale e i suoi servizi essenziali per tutte le comunità del territorio laziale”.