Il secondo provvedimento di aiuti alle imprese colpite dalle chiusure dovute alla Pandemia da COVID-19, è stato approvato e pubblicato in Gazzetta ufficiale, nel DL è stato aggiornato l’elenco di chi ha diritto al ristoro in virtù del primo, oltre a introdurre una lista ad hoc di codici Ateco di attività che avranno diritto al ristoro perché finite in zona rossa.
Un complesso meccanismo che prevede comunque ristori automatici per chi già aveva fatto domanda per il contributo previsto dal decreto Rilancio e una nuova domanda da presentare per chi non ci avesse pensato in estate o era escluso, come le attività sopra i 5 milioni di fatturato.
Previsti 340 milioni nel 2020 e 70 nel 2021 per aiutare tutte quelle attività che finiranno nelle zone arancioni o rosse.
Questa è la lista, delle attività che hanno diritto ai fondi e che sono state colpite dalle restrizioni del Dpcm del 26 ottobre, sono state aggiunte una ventina di voci, dagli autobus turistici alle scuole di danza, dai tatuatori ai musei ai negozi di bomboniere passando per i produttori di fuochi d’artificio, fino agli zoo e le guide alpine: questi insieme ai settori già individuati (per un totale di 73 codici Ateco riceveranno in automatico un indennizzo tra il 100% e il 200% di quanto già ricevuto in estate (le discoteche al 400%), fino a un limite massimo di 150mila euro..
Raddoppiati gli aiuti per tutti quelli che saranno obbligati a chiudere nelle zone rosse: la lista scaricabile qui include ulteriori 57 categorie con tutte le tipologie di merci vendute nei negozi che dovranno abbassare le serrande.
Vestiti, mobili, sexy shop e ambulanti, agenzie matrimoniali ed estetisti, oltre a tante altre categorie.
Prevista anche una terza tipologia di ristoro che scatterà però nel 2021 e riguarderà le attività nei centri commerciali e le produzioni industriali del comparto alimentare e bevande.
Presentando domanda: avranno diritto a un 30% che andrà calcolato sulla base di quanto ricevuto con il primo decreto o, se non si rientra tra i destinatari, sulla base delle perdite tra aprile 2019 e aprile 2020 e in percentuale che andrà dal 20 al 10% delle perdite in base al fatturato.
È prevista la cancellazione della seconda rata dell’IMU per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo DPCM, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.
Infine i versamenti di Iva e ritenute in scadenza a metà novembre sono sospesi e rinviati a marzo 2021 anche per alberghi, agenzie di viaggio e tour operator delle zone rosse, anche se queste attività non vengono esplicitamente chiuse dal Dpcm. La misura complessivamente vale 549 milioni. Rispetto alla prima versione delle bozze, la norma definitiva include anche bar e ristoranti delle zone arancioni e rosse tra le attività a cui si applica la sospensione. Confermato lo stop dei versamenti (che riguarda anche le trattenute per le addizionali regionali e comunali per chi è sostituto d’imposta) per le attività sospese a livello nazionale e per tutte quelle costrette a chiudere in zona rossa secondo la nuova lista di codici Ateco.